Esperimento – Long Term Waterfall

Come trasformare diverse ore notturne di ascolto radio in un’immagine

Ecco a voi una delle mie prove sperimentali da smanettone.
Da qualche mese sto lavorando a perfezionare una tecnica di raccolta dati utilizzando lo spettrogramma a cascata ricavato dal software HDSDR.
Trattasi della rappresentazione grafica dell’intensità dei segnali radio ricevuti in funzione della frequenza (sull’asse orizzontale) e del tempo (in verticale).
In questo esperimento, il segnale preso in esame è quello di un CODAR (Coastal Ocean Dynamics Applications Radar) che ricevo ogni notte tra i 4435 kHz e i 4465 kHz.
Si tratta di un sistema radar per il monitoraggio delle onde del mare.

Dettaglio dello spettrogramma a cascata del radar CODAR.

Impostando il software per fare in modo che l’intera schermata dello spettrogramma si aggiorni ogni 120 secondi, ho poi utilizzato un altro software per scattare in automatico uno screenshot sempre allo stesso intervallo temporale.
Unendo tutti gli screenshot, ho ottenuto così uno spettrogramma a cascata lungo diverse ore.
La registrazione ha avuto inizio l’1:52 del 10/02/2019 ed è terminata alle 08:30 di quella stessa mattinata.
Ho registrato 199 file delle dimensioni di 1919×762 pixel l’una.
Ogni file è stato poi ritagliato delle parti in eccesso per riuscire a far combaciare ogni immagine con quella precedente e quella seguente e ridotto a 1919×50 px per avere una media dei dati.
Il file finale processato risultava di 1919×59700 px!
Ho ritenuto, per comodità, necessario ritagliarlo in 6 tronconi.
Ogni troncone è la rappresentazione grafica di circa 1 ora di registrazione.
La banda
Grazie a questo metodo, è possibile vedere il susseguirsi dei vari segnali nelle ore, è possibile analizzare diverse anomalie nella propagazione ionosferica e visualizzare l’evoluzione di disturbi e interferenze.
Ore e ore di segnali radio in un colpo d’occhio.

01:52 – 03:00

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03:00 – 04:00

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04:00 – 05:00

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05:00 – 06:00

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06:00 – 07:00

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07:00 – 08:30

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Questa si tratta solo di una prova effettuata in un intervallo di frequenze con relativamente pochi sengali.
Si possono però intravvedere, oltre che al segnale CODAR al centro (visibile solo nelle immagini ingrandite), diversi flussi di dati digitali, due dei quali visibili in quasi tutte le immagini, qualche conversazione in fonia tra qualche stazione pirata sconosciuta.
Una trasmissione broadcast in AM è presente a 4488 kHz, ben visibile nelle prime immagini ma che va scomparendo man mano che si avvicina l’alba e la propagazione ionosferica cala e diversi altri segnali sconosciuti tra cui un segnale in alfabeto Morse.
Interessanti sono i numerosi disturbi presenti nelle ultime due immagini, alcuni decisamente di origine locale, forse qualche generatore di corrente, altri presentano caratteristiche di fading dovuto alla propagazione.

Presto, spero di poter fare tante altre registrazioni del genere.

Stay Tuned!

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